Quando "Nuova Scena" ha fatto il suo debutto su Netflix il 19 febbraio 2024, le aspettative erano alte.
Un nuovo talent show dedicato interamente alla scena rap italiana, con la promessa di scovare e lanciare i nuovi talenti di questo genere tanto amato e discusso.
Con un panel di giudici stellare composto da Fabri Fibra, Geolier e Rose Villain, lo show sembrava pronto a diventare il nuovo punto di riferimento per tutti gli appassionati di rap.
Ma dopo aver divorato le prime quattro puntate, non possiamo fare a meno di sentire un certo senso di nostalgia per MTV Spit, quel format che tanto ci aveva appassionato anni fa. Perché? La risposta è complessa ma cerchiamo di analizzarla, senza peli sulla lingua.
Promesse e Aspettative: Cosa ci Aspettavamo da "Nuova Scena"?
La promessa era quella di un viaggio attraverso le città più vibranti della musica rap italiana - Roma, Napoli, Milano - alla ricerca di quella nuova voce capace di rappresentare la strada, le barre e i ritmi sincopati che definiscono il genere. L'idea di vedere emergere il prossimo grande nome del rap italiano in un contesto così ricco e variegato era allettante.
La Realtà: Dove "Nuova Scena" Non Colpisce
La realtà, però, si è rivelata diversa. "Nuova Scena" fatica a trasmettere quella passione e quel coinvolgimento che MTV Spit era riuscito a generare.
Il formato, sebbene innovativo nel contesto italiano, sembra non riuscire a catturare l'essenza dei suoi protagonisti, relegandoli a comparse veloci, giudicate e poi quasi dimenticate.
La narrazione, troppo spesso superficiale, non permette allo spettatore di legarsi a questi giovani artisti, di conoscerne le storie, le speranze e i sogni.
Si perde l'opportunità di raccontare il rap non solo come musica, ma come espressione profonda dell'esperienza umana.
La gavetta, ovvero il percorso di crescita e maturazione artistica, sembra ridursi magicamente a 8 puntate di un reality show. Nella realtà, la gavetta di un rapper è fatta di anni di battle, di concerti in locali semivuoti, di migliaia di barre scritte in camere da letto e registrate con mezzi di fortuna. Questa realtà sembra sfumare dietro l'illusione che un featuring con i grandi della scena possa essere guadagnato così facilmente, quasi come se fosse un premio di consolazione dopo due puntate.
La questione diventa ancora più complessa quando ci si rende conto di quale tipo di artisti riescono a far strada in "Nuova Scena". Personaggi come El Matador e Spender, rappresentanti di un FUN Rap leggero e immediatamente consumabile, sembrano trovare maggior spazio rispetto a voci più profonde e riflessive come quella di Jelecrois.
MTV Spit: Perché ci Manca Tanto
La mancanza si fa sentire soprattutto quando confrontiamo "Nuova Scena" con la memoria di MTV Spit. Quel format era riuscito a creare un vero e proprio movimento, coinvolgendo gli spettatori in un viaggio emozionale che seguiva l'evoluzione artistica e personale dei concorrenti. Era più che un talent show; era una celebrazione della cultura rap in tutte le sue sfaccettature. Artisti come Fred De Palma, Clementino, Shade, Ensi e Nerone sono solo alcuni dei nomi che hanno trovato in MTV Spit una trampolina di lancio, diventando punti di riferimento nel panorama rap italiano.
Inoltre, il meccanismo stesso di "Nuova Scena" solleva domande sull'essenza della competizione nel rap. Nella cultura hip-hop, le battle e i concerti sono stati storicamente momenti di confronto autentico, di crescita e di riconoscimento tra artisti. Guadagnarsi un featuring con un grande della scena era il risultato di un percorso di maturazione artistica e personale, non il prodotto di una competizione televisiva.
Conclusione: Un'Opportunità Ancora Aperta?
In definitiva, "Nuova Scena" ha saputo intrattenerci, mostrandoci un affresco su come si possa modellare un talento nel mondo del rap. Ci ha divertiti, portandoci dietro le quinte di un'industria musicale in continua evoluzione e permettendoci di vivere, seppur virtualmente, il sogno di molti giovani artisti. Tuttavia, nonostante il suo indubbio appeal, lo show ha lasciato in molti di noi un senso di mancanza per la profondità che solo la vera gavetta può offrire. Quel percorso fatto di sacrifici, di piccoli palchi illuminati a stento, di freestyle in angoli di strade e di infinite ore in studio, rimane nell'ombra, dando l'impressione che il successo possa essere raggiunto quasi casualmente, senza quei sacrifici che ne definiscono il valore reale. "Nuova Scena" ci ha regalato momenti di leggera evasione, ma ci ha fatto anche riflettere su quanto sia importante ricordare che dietro ogni grande artista c'è un percorso di crescita e di duro lavoro, un viaggio che merita di essere raccontato nella sua interezza, per insegnare che i sogni più grandi si guadagnano passo dopo passo.
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